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Trento, 3 maggio 2021
PERCORSI DI PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI POST COVID
Interrogazione a risposta scritta presentata da Lucia Coppola,
consigliera provinciale di Europa Verde


Secondo studi internazionali il sistema immunitario dei malati Covid “impazzisce” sotto una tempesta citochimica che può causare una malattia multisistemica ‘nel tempo’, che può attaccare non solo l'apparato respiratorio ma portare a patologie a carico di molti organi. Secondo Lancet la sindrome post-Covid non è rara, 3 pazienti su 4 dei ricoverati, fino a 6 mesi dopo, soffrono di patologie variegate, «coda» della polmonite interstiziale: cuore, occhi, pelle, polmoni. Ma non solo, il trauma da pandemia può lasciare sulla psiche disagi importanti, soprattutto nelle donne: ansia, depressione e insonnia, il 96% dei sopravvissuti al virus soffre di Sindrome Post Traumatica da stress.

In Italia è in corso di pubblicazione lo studio Covid-Next, tuttora attivo a Brescia.

«Da questa ricerca italiana, la percentuale di malati precedentemente ospedalizzati, ricoverati in reparti Covid di pneumologia, con riferiti disturbi a distanza è stata superiore al 70% dei casi». Tra i principali sintomi descritti: l’astenia, i disturbi cognitivi e di concentrazione, i disturbi del sonno, le mialgie con valori superiori al 30%, seguite da disturbi depressivi, perdita dell’autonomia e da instabilità, disturbi della vista e formicolii.

Tra il 30% dei soggetti ospedalizzati, ma che non hanno avuto una forma estremamente grave di Covid-19, i disturbi prevalenti a distanza di sei mesi sono stati di natura depressiva e ansiosa o disturbi del sonno e di concentrazione.

Da questi studi è emersa la necessità di ripensare i percorsi assistenziali alla luce di queste nuove esigenze di salute che si affermeranno come predominanti una volta che ci saremo lasciati alle spalle la fase acuta dell’emergenza che stiamo vivendo. Naturalmente col tempo si affineranno le conoscenze e si potranno studiare strategia sempre più efficaci ma nel frattempo ci si deve attrezzare per affrontare in maniera efficace questi spesso importanti problemi creati dal Covid. Studiosi ritengono che sia necessario creare Centri di riferimento territoriali e strutture con percorsi ad hoc per i reduci da Covid-19, oltre che investire sulla formazione specifica del personale sanitario per questo tipo di disturbi.

Tutto ciò premesso

interrogo il Presidente della Provincia per sapere:

se dopo la dimissione dei pazienti Covid vengono programmate visite di controllo per rivalutare nel tempo le loro condizioni di salute;

in caso di risposta affermativa si chiede di conoscere le modalità della presa in carico;

se ritenga necessaria la rivalutazione dello stato di salute anche dei pazienti post Covid che hanno ricevuto terapie a domicilio, qualora i rispettivi medici di medicina generale o i pediatri di libera scelta la reputino necessaria;

se per le prestazioni di follow up si intenda prevedere uno specifico codice di esenzione ticket, valido per tutti i controlli collegati al Covid;

quanti pazienti affetti da sindromi post Covid si sono riscontrati fino ad oggi in Trentino;

quali sono stati i sintomi più frequentemente riscontrati;

se si è fatta una stima di quanti saranno in un prossimo futuro i pazienti cosiddetti “long Covid”;

se l’Apss di Trento intenda creare centri di riferimento territoriali e strutture con percorsi ad hoc per i reduci dal Covid-19;

se si intenda investire sulla formazione specifica del personale sanitario per affrontare efficacemente questo tipo di disturbi.

 

      Lucia Coppola

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